Curva B, C o D? Come scegliere l’interruttore magnetotermico giusto

In ambito industriale, la protezione degli impianti elettrici è una priorità assoluta. Tra i dispositivi più utilizzati per garantire sicurezza ed efficienza troviamo l’interruttore magnetotermico differenziale per applicazioni industriali, uno strumento fondamentale per evitare danni dovuti a sovraccarichi o cortocircuiti. 

Tuttavia, non tutti gli interruttori sono uguali: scegliere la curva di intervento corretta può fare la differenza tra una protezione efficace e un impianto soggetto a continui disservizi. In questo articolo vedremo cosa sono gli interruttori magnetotermici, come interpretare le curve B, C e D e quale scegliere in base all’applicazione.

Magnetotermici: cosa sono, come funzionano e perché ogni impianto ne ha bisogno

Gli interruttori magnetotermici industriali sono dispositivi automatici di protezione in grado di interrompere il flusso di corrente in caso di anomalie. Il loro funzionamento si basa su due meccanismi distinti ma complementari:

  • Protezione termica, attivata in caso di sovraccarico: una lamina bimetallica si deforma sotto effetto del calore, aprendo il circuito.
  • Protezione magnetica, che entra in funzione in caso di cortocircuito: un solenoide genera un campo magnetico sufficiente a disattivare immediatamente il circuito.

Questa doppia funzione li rende indispensabili in qualunque impianto elettrico industriale, dove la stabilità del sistema e la protezione dei carichi devono essere garantite anche in condizioni estreme. La scelta della curva di intervento è determinante per evitare sia interruzioni inutili sia danni a persone o apparecchiature.

Come leggere una curva caratteristica: parametri chiave e grafici

La curva caratteristica di un interruttore rappresenta graficamente il comportamento del dispositivo in funzione del tempo e dell’intensità di corrente. Comprenderla è essenziale per scegliere il modello giusto per ogni applicazione.

L’asse orizzontale (X) indica il multiplo della corrente nominale (In): ad esempio, 3× In significa che l’interruttore interviene con una corrente pari a tre volte quella per cui è stato progettato. L’asse verticale (Y) rappresenta il tempo di intervento, espresso in secondi o millisecondi.

Le diverse curve di intervento (B, C, D) descrivono la tolleranza dell’interruttore agli spunti di corrente (inrush current), ovvero i picchi iniziali tipici dell’avviamento di carichi induttivi. Questo consente di adeguare l’interruttore alla tipologia di carico: resistivo, misto o induttivo pesante.

Curva B – per carichi resistivi e protezioni sensibili

Gli interruttori con curva B intervengono quando la corrente supera da 3 a 5 volte il valore nominale.

Sono indicati per:

  • Circuiti di illuminazione
  • Prese generali
  • Applicazioni domestiche e terziarie

Il loro intervento è particolarmente rapido, il che li rende adatti alla protezione di dispositivi elettronici sensibili, dove un picco improvviso potrebbe causare danni irreparabili. Tuttavia, in ambienti industriali con carichi induttivi, questi interruttori rischiano di intervenire troppo spesso, causando falsi allarmi.

Curva C – la scelta più comune per carichi misti

Gli interruttori magnetotermici industriali curva C scattano quando la corrente è compresa tra 5 e 10 volte quella nominale.

Sono i più utilizzati in ambito industriale per:

  • Motori elettrici con spunto moderato
  • Sistemi HVAC
  • Carichi misti resistenza-induttanza

Questa curva rappresenta un buon compromesso tra sensibilità e tolleranza agli spunti. Protegge in modo efficace i circuiti senza scattare inutilmente all’avvio di carichi dinamici, rendendola ideale per la maggior parte delle applicazioni standard in ambito produttivo.

Curva D – per carichi induttivi e alte correnti di spunto

La curva D è pensata per situazioni in cui i picchi iniziali sono molto elevati: l’intervento avviene tra 10 e 20 volte la corrente nominale.

Trova applicazione in:

  • Avviamento di motori pesanti
  • Trasformatori
  • Saldatrici industriali

Questi interruttori magnetotermici industriali sono progettati per ritardare l’intervento, permettendo al carico di avviarsi senza interruzioni indesiderate. Sono ideali per impianti in cui è noto che lo spunto iniziale supera ampiamente il valore nominale, ma è comunque sotto controllo.

Oltre la curva: scegliere bene oggi per proteggere domani

Una selezione corretta dell’interruttore magnetotermico differenziale per applicazioni industriali non si limita al rispetto normativo, ma incide direttamente sull’affidabilità dell’impianto e sulla continuità operativa. Installare una curva non adatta al carico può causare interruzioni frequenti, deterioramento degli apparati o addirittura rischi per la sicurezza.

Affidarsi a un partner esperto come S&T Automation significa beneficiare di un supporto tecnico qualificato in grado di dimensionare ogni protezione secondo le reali esigenze dell’impianto. Una progettazione accurata oggi equivale a minori costi, minori rischi e maggiore affidabilità nel tempo. Contatta S&T Automation per una consulenza specializzata sulla scelta dell’interruttore magnetotermico industriale più adatto alla tua applicazione.

FAQ

Qual’è la differenza principale tra una curva B e una curva C?

La curva B è molto più sensibile ai picchi di corrente: interviene tra 3 e 5 volte la corrente nominale, mentre la curva C interviene tra 5 e 10 volte In. Questo rende la curva B ideale per carichi resistivi e dispositivi delicati, mentre la C è più adatta a carichi misti con spunti moderati.

Quando è consigliabile usare una curva D in un impianto industriale?

La curva D è indicata quando sono presenti carichi fortemente induttivi o apparecchiature con alti spunti di corrente all’avvio, come grandi motori, saldatrici o trasformatori. In questi casi, curve più sensibili causerebbero continui scatti non necessari.

Cosa succede se scelgo una curva sbagliata per il mio carico?

Un interruttore con curva troppo sensibile può scattare frequentemente senza reali condizioni di guasto, compromettendo la continuità operativa. Al contrario, una curva troppo permissiva potrebbe non intervenire in tempo, con rischi per la sicurezza e danni agli impianti.

Le curve degli interruttori influiscono sulla selettività dell’impianto?

Sì. Le curve di intervento influenzano direttamente la selettività, cioè la capacità dell’impianto di isolare solo la porzione guasta senza coinvolgere altre linee. La scelta attenta delle curve garantisce che l’intervento avvenga nel punto giusto, migliorando l’affidabilità e la manutenzione dell’intero sistema.

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