Nel panorama dell’automazione industriale, ogni dettaglio progettuale ha un impatto diretto sulla produttività e sulla sicurezza degli impianti. Tra questi, la protezione IP (Ingress Protection) è uno degli elementi più critici da considerare nella selezione di dispositivi, quadri elettrici e sensori. In ambienti soggetti a polveri, umidità o lavaggi ad alta pressione, scegliere il grado IP corretto non è solo una buona prassi: è una condizione necessaria per garantire durabilità, conformità e affidabilità operativa.
Perché la protezione IP è cruciale negli ambienti industriali
Gli impianti industriali moderni operano spesso in ambienti estremi. Polveri abrasive, schizzi d’acqua, oli, vapori e detergenti ad alta pressione mettono costantemente alla prova l’integrità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Se un componente non dispone di un’adeguata protezione IP, può verificarsi un’infiltrazione di liquidi o solidi, con conseguente malfunzionamento o danni permanenti.
Inoltre, un grado IP errato può compromettere la sicurezza del personale. Per esempio, un quadro elettrico non sufficientemente sigillato può diventare un rischio elettrico se soggetto a condensa o spruzzi. In molti settori regolamentati, come il farmaceutico o l’alimentare, il rispetto di determinati livelli di protezione IP è richiesto anche per superare audit e garantire la conformità alle normative igienico-sanitarie.
Infine, la protezione IP ha un impatto diretto sul total cost of ownership di un impianto. La scelta corretta riduce la frequenza di sostituzioni, abbassa i costi di manutenzione e previene i fermi impianto non programmati, contribuendo a una gestione più efficiente dell’intero ciclo di vita delle apparecchiature.
Cosa significa protezione IP: decodifica del codice
Il codice IP è definito dalla norma EN 60529 (IEC 529) e rappresenta un sistema internazionale di classificazione della protezione offerta dagli involucri contro l’ingresso di corpi solidi e liquidi. La sigla è composta da due cifre:
- La prima cifra (da 0 a 6) indica il grado di protezione contro l’accesso a parti pericolose e l’ingresso di oggetti solidi, come polvere o sabbia.
- La seconda cifra (da 0 a 9K) rappresenta il livello di protezione contro l’ingresso di acqua, da semplici gocce verticali fino a immersioni prolungate o getti ad alta pressione.
Differenze tra IP65, IP66, IP67, IP68, IP69K
- IP65: Totalmente protetto dalla polvere e protetto da getti d’acqua a bassa pressione da qualsiasi direzione. Ideale per quadri in ambienti industriali generici.
- IP66: Protezione completa dalla polvere e da getti d’acqua potenti. Utilizzato in ambienti esterni o zone con pulizie frequenti.
- IP67: Tenuta stagna in caso di immersione temporanea in acqua fino a 1 metro per massimo 30 minuti. Adatto ad ambienti umidi o con rischio di allagamento occasionale.
- IP68: Adatto per immersioni permanenti a profondità superiori a 1 metro. La profondità e la durata dipendono dal costruttore.
- IP69K: Protezione massima contro acqua ad alta pressione e alte temperature, tipica dei lavaggi sanitari nell’industria alimentare e farmaceutica.
Tabella dei gradi IP
Grado IP | Protezione contro solidi | Protezione contro liquidi |
IP54 | Polvere limitata | Spruzzi d’acqua |
IP65 | Completamente antipolvere | Getti d’acqua |
IP66 | Completamente antipolvere | Getti d’acqua potenti |
IP67 | Completamente antipolvere | Immersione temporanea |
IP68 | Completamente antipolvere | Immersione continua |
IP69K | Completamente antipolvere | Getti ad alta pressione e temperatura |
Come valutare il grado IP richiesto: domande da porsi prima della scelta
Per selezionare correttamente il grado IP è necessario analizzare a fondo le condizioni operative. Una valutazione imprecisa può portare alla scelta di dispositivi inadeguati, soggetti a guasti e malfunzionamenti precoci.
Dove sarà installato il dispositivo? All’interno, in un quadro protetto, potrebbe essere sufficiente un IP20 o IP44. In ambienti esterni, IP65 o superiori sono generalmente necessari, specialmente se esposti a pioggia, umidità o nebbie saline.
Il dispositivo entrerà in contatto con polveri, vapori o liquidi? Se vi è la presenza di polveri sottili o ambienti sabbiosi, è fondamentale garantire una tenuta completa (IP6X). Per la protezione da liquidi, occorre valutare il tipo di contatto (gocce, spruzzi, immersione) e selezionare il grado corrispondente.
Sono previste operazioni di pulizia ad alta pressione? In questo caso è essenziale prevedere un grado IP69K, soprattutto nel settore alimentare, dove la sanificazione avviene con getti d’acqua calda e detergenti aggressivi.
Il dispositivo sarà immerso temporaneamente o in modo permanente? In contesti come impianti di trattamento acque o serbatoi industriali, è necessario selezionare protezioni IP67 o IP68, in base alla durata e profondità dell’immersione prevista.
Settori industriali e gradi IP raccomandati
- Alimentare e farmaceutico – IP67/IP69K
Questi ambienti richiedono standard igienici elevatissimi e sono soggetti a lavaggi frequenti con getti d’acqua calda e prodotti chimici. Il grado IP69K è spesso obbligatorio per garantire la completa sanificazione delle apparecchiature. - Logistica e magazzini – IP54/IP65
In ambienti indoor con presenza di polvere o umidità occasionale, IP54 può essere sufficiente. Se i dispositivi sono esposti a correnti d’aria o pulizie a umido, meglio optare per IP65. - Oil & Gas – IP66/IP68
Settori ad alto rischio, caratterizzati da atmosfere esplosive, schizzi di liquidi oleosi, vapori e fango. I dispositivi devono avere una protezione elevata da solidi e immersioni, con eventuale conformità ATEX per ambienti pericolosi. - Automotive e robotica – IP65/IP67
Le linee robotizzate sono soggette a polvere metallica, oli lubrificanti e spruzzi. IP65 è adeguato per i componenti esterni, IP67 per quelli posizionati vicino a liquidi o in celle di lavorazione automatizzate.
Normative e certificazioni: cosa controllare prima dell’acquisto
Ogni dispositivo industriale con protezione IP deve essere conforme alla norma EN 60529, che definisce in modo preciso i criteri di prova e i livelli di protezione. È importante assicurarsi che il grado IP dichiarato sia verificato da laboratori accreditati secondo le procedure di test ufficiali.
Per i mercati europei, è necessario il marchio CE, che attesta la conformità a tutte le direttive applicabili, inclusa la compatibilità elettromagnetica e la sicurezza elettrica. Per esportazioni in USA o Canada, si può richiedere anche la certificazione UL o cUL.
In ambienti a rischio esplosione, come il chimico o il petrolchimico, è obbligatorio il rispetto della direttiva ATEX, che specifica i requisiti per apparecchiature destinate a zone pericolose. Anche in questi casi il grado IP deve essere documentato come parte della certificazione globale.
Infine, il grado IP deve essere marcato chiaramente sull’involucro del prodotto, preferibilmente insieme ai dati tecnici principali. Documentazione tecnica, certificati di prova e dichiarazioni di conformità devono sempre accompagnare i dispositivi.
Dal rischio alla sicurezza: perché scegliere consapevolmente il grado IP
La scelta del grado IP è una decisione tecnica che può determinare la durata e l’affidabilità di un intero impianto. Sottovalutare l’importanza di questa classificazione significa esporsi a rischi di guasto, violazioni normative e costi imprevisti.
Scegliere in modo consapevole significa analizzare il contesto, conoscere le normative e affidarsi a partner esperti. Un dispositivo con il giusto grado IP rappresenta un investimento in sicurezza, efficienza e continuità operativa.
Hai bisogno di supporto nella scelta del grado IP più adatto alle tue applicazioni industriali? Contatta gli specialisti di S&T Automation per una consulenza su misura e soluzioni conformi agli standard più severi.
FAQ
Che differenza c’è tra IP65 e IP67?
IP65 protegge contro polvere e getti d’acqua a bassa pressione, mentre IP67 garantisce protezione contro immersioni temporanee in acqua. La scelta dipende dal tipo di esposizione del dispositivo: in caso di possibilità di immersione, anche occasionale, IP67 è preferibile.
Qual è il grado IP minimo per un impianto alimentare?
Il minimo raccomandato è IP67, ma in molte applicazioni è richiesto IP69K per resistere a lavaggi ad alta pressione e garantire la massima igiene. Le norme HACCP e i protocolli di sanificazione impongono spesso requisiti superiori alla media.
IP69K è resistente al vapore?
Sì, IP69K è progettato per resistere a getti d’acqua ad alta pressione e temperatura, incluso il vapore. È il grado di protezione ideale per ambienti che richiedono lavaggi sanitari intensivi, come nel food processing.
Posso usare un prodotto IP54 in ambienti esterni?
Solo in ambienti protetti, senza esposizione diretta a pioggia o spruzzi. In caso contrario, è preferibile optare per IP65 o superiore, per garantire un’adeguata protezione da agenti atmosferici e polveri sottili.